domenica 29 marzo 2015

SODOMA E GOMORRA E IL DIO CHE NON PUO' ESSERE

Chi non hai mai sentito pronunciare i nomi delle città di Sodoma e Gomorra?
Chi non sa che esse sono citate nelle libro delle Genesi, che fa parte della Bibbia Ebraica e Cristiana?
Chi non sa che, sempre in quel libro, è scritto che entrambe le città sono state distrutte (e quindi, inevitabilmente uccise le migliaia di persone, uomini, donne, bambini, anziani che vi risiedevano, inclusi i forestieri presenti al momento)?
Chi non sa che... sono state distrutte da Dio A CAUSA dei loro PECCATI?

Ecco se sapete tutte queste cose... sappiate anche che ce nè una di completamente sbagliata... l'ultima.

Nel libro della Genesi c'è scritto infatti che Dio mandò una pioggia di zolfo infuocato sulle città che vennero quindi distrutte. Che la pioggia di fuoco sia stata mandata da Dio non è necessariamente un'affermazione ma un'interpretazione di una fatto.
Per esempio, se avviene un potente terremoto, chi è che ha il potere di scatenarlo? un credente direbbe il potere ce l'ha Dio, per cui è lui quello che l'ha scatenato. Lo stesso dicasi per tutti i fenomeni "naturali"... è Dio che li comanda.
Ma questa affermazione è solo la "deduzione" di chi crede che ogni fenomeno naturale sia la conseguenza di un atto di volontà di Dio. Quindi Dio FA PIOVERE... certo, fa piovere acqua... per questo lo si prega e lo si ringrazia... ma FA PIOVERE anche zolfo infuocato, se gli pare. Ma nel testo biblico non viene affermato che Dio "parlò" e "DISSE" che avrebbe mandato il fuoco dal cielo che avrebbe distrutto entrambe le città e ucciso tutti gli abitanti. Quindi affermare che il fenomeno è stato un ATTO VOLUTO di Dio, è giusto solo se si presume che ogni cosa che avviene nel mondo sia per esplicita volontà divina. Una presunzione che però non è dimostrabile in alcun modo.
Al contrario si potrebbe ben affermare che il Creato, abbia una sua autonomia regolata dalle "leggi" che Dio stesso ha dato, che seguono il loro corso, e creano i loro effetti, in modo autonomo dalla volontà di Dio, il quale se interviene è eventualmente per "modificare" questi effetti, per far piovere quando non sarebbe piovuto o per non far piovere quando avrebbe dovuto. Non possiamo quindi "SAPERE" con certezza se la pioggia di zolfo infuocato sia esso un evento in qualche modo "naturale", che Dio non ha impedito di verificarsi, o che sia un atto deliberato di Dio mosso da UN MOTIVO.
Se fosse un atto deliberato, cosa che non è dato di sapere da quanto riportato nel racconto ma si può solo dedurre, quale sarebbe il motivo che avrebbe reso "giusto" una strage di tale proporzioni?
Si dice che il motivo sono I PECCATI... in particolar modo la tradizione si riferisce al libertinaggio sessuale arrivato a livelli parossistici; infatti il termine "sodomia", che si riferisce ad alcune "perversioni" sessuali, trae la sua origine proprio dalla città di Sodoma citata nel racconto (è un racconto, è diventato testo migliaia di anni dopo) Biblico.
Ma nel racconto non si fa cenno alcuno di questi "peccati". E neppure si afferma che Dio abbia spiegato la motivazione.
Viene invece detto che ci sono due uomini, definiti angeli, ma definiti uomini più sovente (evidentemente sono uomini che qualcosa di speciale che li rende "diversi") che affermano: «noi stiamo per distruggere questo luogo: il grido innalzato contro di loro davanti al Signore è grande e il Signore ci ha mandati a distruggerli» (Genesi 19,13)
Sono questi "uomini", quindi, stando al racconto, e non Dio, coloro che sono autori della distruzione!
Questi "uomini", che però non sono completamente uomini normali, dicono di essere stati mandati da Dio"... gli si può credere oppure si può dubitare, ma di certo ci si può stupire che Dio agisca in prima persona mandando la pioggia di fuoco e che al contempo si dica che questi uomini sono stati mandati per compiere la distruzione... quale bisogno avrebbe Dio di quegli uomini se poi fosse lui solo ad aver agito? E poi, altra cosa... l'affermazione attribuita ai due "uomini", non fa alcun riferimento ad alcun tipo di "peccato" commesso dagli abitanti delle città.
Di più... sembrerebbe che Dio non sarebbe nemmeno stato mosso di propria iniziativa ma come "risposta" al "grido" innalzato (da chi?) contro gli abitanti delle due città.

Ora, stando così le cose, basandosi sul quando è detto nel racconto, si possono fare varie ipotesi sul rapporto tra quanto accaduto e questi "uomini/non uomini", ma di certo l'affermazione "Dio ha distrutto Sodoma e Gomorra per via dei loro grandi peccati", non trova alcun valido riscontro. La distruzione potrebbe invero essere stata conseguenza di un evento eccezionale ma "naturale" come... una pioggia di meteoriti incandescenti che avrebbero poi dato le fiamme allo zolfo che in quella regione (a sud del Mar Morto) è talmente concentrato da essere presente in forma di "sassi" in superficie che sono altamente infiammabili!

O potrebbe anche essere stato un atto di distruzione deliberato da parte di questi "uomini/non uomini" dotati di poteri superiori. Di sicuro di "peccati" non si parla. Nemmeno nei Vangeli, quando viene riferito di Gesù che cita Sodoma e Gomorra (Luca 17:28-29) non si parla di "peccati". Le parole attribuite a Gesù sono infatti: "Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti."
Mangiavano, bevevano, compravano, vendevano... insomma... una vita "normale".

E' IMPORTANTE quindi capire che l'idea di un Dio che "uccide", che stermina, intere popolazioni per via dei loro "peccati" è un'idea che NON TROVA RISCONTRO nel racconto Biblico è che invero sembrerebbe altamente incoerente con l'idea di un Dio "giusto" ma che si fa prendere dall'ira e che punisce con la morte "i buoni" perchè vivono affianco dei "cattivi"... più che "giustizia divina" appare molto più come un tipo di comportamento e di (in)giustizia molto "umana".

Del resto a sottolineare che un Dio così, ovvero un Dio che uccide o fa soffrire come conseguenza dei "peccati" di uno o di molti, non è il "vero" Dio, c'è un intero racconto che nella Bibbia prende il nome di Libro di Giobbe e che purtroppo è assai poco conosciuto e preso in considerazione quando invece è l'unico libro, ed è anche un libro intero, dedicato al rapporto tra la sofferenza umana e la volontà di Dio.
In poche parole nel libro di Giobbe ciò che viene evidenziato è che il "comune modo di credere", comune anche allora millenni e milleni fa, che la sofferenza sia una punizione inflitta da Dio a causa dei peccati propri o perfino altrui, è semplicemente SBAGLIATO.
Nel racconto di Giobbe, alla fine, dopo un confronto diretto tra Dio e Giobbe, giunto dopo continui lamenti di Giobbe e accuse a Dio di essere ingiusto o quantomeno cinico spettatore delle sofferenze umane, Dio dice a Elifaz il Temanita (uno di quelli che diceva appunto che le sofferenze di Giobbe erano la giusta punizione divina dei suoi peccati): «La mia ira si è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe. Prendete dunque sette vitelli e sette montoni e andate dal mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi; il mio servo Giobbe pregherà per voi, affinché io, per riguardo a lui, non punisca la vostra stoltezza, perché non avete detto di me cose rette come il mio servo Giobbe». Cioè!? Giobbe, che ha parlato al limite del blasfemo, ha detto "cose rette", e gli altri tre, che si vantavano di conoscere i pensieri e le ragioni di Dio e spiegavano il dolore di Giobbe come conseguenza dei suoi peccati (o anche non suoi, ma di qualcuno collegato a lui per via genealogica) sono quelli che "non hanno detto cose rette" e sui quali Dio si accende d'ira(!).