mercoledì 2 novembre 2011

LE RICETTE DEL PROFESSORE...


L'economia, il mercato, hanno le loro regole; alcune complesse, e incomprensibili se non a seguito di lunghi studi, alcune semplici come quella elementare della formazione del prezzo sulla base della contrattazione tra domanda e offerta.
Che la maggior parte delle persone non conosca e capisca le regole più complesse, è cosa normale e comprensibile... è invece incomprensibile come studiosi della materia, insigni professori, di fama internazionale che hanno pure ricoperto importantissimi incarichi istituzionali con competenze in materia economica,non riescano a capire cose semplicissime che sono invece alla portata di tutti.
Un paio di settimane fa leggo sbalordito un articolo a firma di Oscar Giannino nel quale egli diceva che sarebbe più equo far pagare una tassa a tutti proprietari di abitazione (anche pensionati col minimo e la badante da pagare, e anche quelli che quasi affogano per pagare il mutuo venti o trentennale di quella casa di cui sono diventati proprietari non senza aver prima pagato allo Stato migliaia di euro di tasse sull'unghia) anzichè un'imposta dell'1,5% sui patrimoni superiori al milione e mezzo di Euro così come proposto da Confindustria.
Una settimana fa, invece (esattamente Domenica 9 Ottobre) leggo, sempre dalle colonne del Gazzettino, un articolo intitolato "Una ricetta SEMPLICE per incrementare lo sviluppo" a firma di Romano Prodi.
Non ho mai avuto molta stima di Prodi, ma quell'articolo davvero mi ha fatto accapponare la pelle al pensiero di come sia possibile che una persona così tanto stimata, un professore, un ex presidente del consiglio, sia talmente ignorante da non conoscere il semplicissimo motivo per cui, come lui stesso afferma, "vi sono quasi sei milioni di abitazioni non occupate, che non danno alcun reddito."
Quale sarà mai il motivo per cui chi ha un'abitazione vuota preferisce rinunciare al reddito che verrebbe dall'affittarla? forse che i proprietari di questi sei milioni di abitazioni schifano di guadagnare qualche soldo che, oltrettutto, andrebbe a compensare le inevitabili spese di manutenzione e le spese comuni (in casi di appartamenti condominiali) che ci sono sempre a prescindere se l'abitazione è affittata o meno?
Andiamo, sù, un piccolo sforzo di immaginazione caro professore, prova a pensare un pochino...
Non sarà che in Italia, dato l'attuale impianto giuridico assai sbilanciato a tutela degli inquilini, la sua inefficienza quando è il proprietario che deve essere tutelato, la sua onerosità, a fronte della prospettiva di un guadagno da affitto al proprietario si pone IL GRAVE RISCHIO di trovarsi di fronte ad un inquilino moroso (sul cui affitto non incassato lo Stato comunque pretende il versamento delle imposte da parte del proprietario) dal quale non è più possibile liberarsi, se non dopo anni e con costi ingenti?
Non sarà forse per quello?
Se gli affitti in Italia sono altissimi e ci sono sei milioni di immobili sfitti... non sarà per caso che in Italia i rischi collegati sono eccezionalmente alti rispetto agli altri paesi d'europa?
Ma sentiamo qual'à la SEMPLICE ricetta pensata dal professor Prodi, "per spingere i proprietari a fare ogni sforzo per mobilizzare e fare fruttare il proprio patrimonio".
Basterebbe, indivina un po? "reintrodurre l’Ici (con le dovute modulazioni per le categorie più disagiate) e innalzarla nei confronti dei sei milioni di case sfitte".
Geniale e perfettamente in linea con il sempre "semplice" modo di pensare del professore; il quale è sempre stato un fautore dell'introduzione di maggiori imposte qui o là a seconda di dove si vuole dirottare le risorse del mercato.
Però il giochino dell'aumento del carico per ottenere il riequilibrio di una nave sbilanciata, ha un limite, quello della soglia di galleggiamento!
Se ho una barca che è già sbilanciata da un lato (6 milioni di case sfitte) a causa di un eccesso di carico (il rischi collegati all'attività affittuaria in Italia) e per ribilanciarla, invece di rimuovere l'eccesso di carico (riducendo il rischio) aggiungo un'altro carico, devo stare attento che magari la barca non affondi sotto il peso eccessivo di troppi carichi.
Perchè, come disse Herman Daly, se si aggiunge continuamente carico ad una nave e ci si preoccupa solo di distribuirlo efficientemente senza curarsi della sua entità, prima o poi la barca affonderà anche se con la magra consolazione di vederla affondare in "modo ottimale".
Nel caso specifico, in un mercato immobiliare già fortemente scoraggiante, la "semplice ricetta" del professore, avrebbe l'unico probabile effetto di creare un'ondata di vendite (da parte dei proprietari che oggi tengono sfitto perchè ritengono inacettabile il rischio da sostenere,ma ancora accettabile i costi da sostenere per il mantenimento della proprietà) che deprimerebbero ulteriormente e fortemente il già asfittico mercato immobiliare, e dirotterebbere tutte le scarse risorse liquide ottenute dalla vendita sotto costo degli immobili, verso il mercato immobiliare estero.
Grandioso, proprio quello che serve all'Italia, ottima "ricetta" professore, complimenti!

Il controsenso di oggi è questo:
Che una persona possa raggiungere altissimi ruoli istituzionali, e gli vengano riconosciuti importanti titoli accademici, e sia conosciuto e stimato a livello internazionale e, purtuttavia, dimostri di non essere in grado di capire cose che sono alla portata di una qualsiasi normalissima persona che sia almeno in grado di leggere e scrivere.

Saluti e...
buoni controsensi a tutti.