mercoledì 4 luglio 2012

LEZIONI DI ECONOMIA: COME RAGIONANO GLI ECONOMISTI.

Come ragionano gli economisti? gli economisti ragionano "a saldo", fanno le loro sommatorie, se c'è il pareggio o c'è saldo positivo, bene, sennò, male.
Ma gli economisti, studiano l'economia, quindi studiano LA VITA delle persone, dato che tutti quanti siamo dentro e facciamo parte dell'economia.
Ma niente, gli economisti sono come, ma in misura ancora maggiore (dato che passano la vita a elaborare asettici numeri), quei medici, o chirurghi, che non si interessano minimamente del paziente, se soffre o non soffre nel corpo e nell'anima, ma solo della sua malattia, delle tecniche da usare, delle probabilità di successo di una terapia piuttosto che un'altra.
Così succede, per esempio, che se un economista studia i dati di mortalità aziendale in iTalia, magari "legge" i dati e "risulta" che tante aziende sono "morte" ma altrettante sono "nate", per cui... per cui? per cui "tutto bene madama la marchesa".
Eeeeh nooooo, dico, io! tutto bene una minchia!
Perchè se una impresa chiude, è un dramma, se non una tragedia, per quelli che ci lavoravano, e il fatto che ci sia un'altra azienda da un'altra parte che apre, non porta nessun sollievo!
Sarebbe come dire ad uno che soffre per la perdita di una persona cara... suvvia, non ti dispiacere, che in questo momento c'è un nuovo bambino venuto al mondo da qualche parte!
Ma vaffanculo... ma che ragionamento è!? mica le sofferenze e le gioie si compensano tra persone sconosciute e a distanza! a volte non si compensano nemmeno all'interno della stessa persona, figuriamoci tra sconosciuti.
Altro esempio: l'economia di un paese è asfittica; si potrebbe fare una svalutazione del 20% della valuta nazionale sul mercato valutario (come è stato fatto per la lira nel 1992... 20%!!!!) Risultato, le importazioni risulterebbero di colpo più care del 25%, ma le esportazioni più economiche del 20% (per chi compra dall'estero), per cui diminuirebbe l'import e aumenterebbe l'export e l'economia ne gioverebbe.
Ah! ne gioverebbe!?
Ma sì, nel suo insieme, facendo i conti da economista asettico, facendo i saldi con la calcolatrice... eh, certo, il saldo è positivo per cui "tutto bene madama la marchesa".
Eeeeh nooooo, dico, io! tutto bene una minchia!
Perchè se mi aumenti di colpo del 25% i prezzi di acquisto dei prodotti importati (tra i quali il petrolio, da cui energia e carburanti) e la gente si trova a spendere il 25% in più di prima per comprare le stesse cose di prima delle quali magari non può farne a meno e le aziende che commercializzavano prodotti esteri si trovano di colpo a non vendere più nulla e finiscono sul lastrico... a tutti sti qua che di colpo si trovano a stare peggio di prima se non addirittura a perdere il lavoro, non gliene può fregare manco di nulla della felicità di quelle altre aziende, che lavorano con l'estero e che quindi con la svalutazione gli affari gli si sono gonfiati che è un piacere.
Nossignori, non funziona così, non è che la felicità degli uni si trasferisce e compensa l'infelicità degli altri! cari economisti asettici.

domenica 10 giugno 2012

TASSA SULLA IDONEITA' AL LAVORO

Dopo la "MINIMUM TAX DI 1035 EURO SUI DISOCCUPATI", di cui ho già detto il 3 giugno scorso, e attualmente in fase di definizione alla commissione Finanze, il cui scopo dichiarato è quello di far finalmente pagare almeno "un minimo" di tasse anche a tutti gli evasori totali, è ora in cantiere un'altra imposta che prende spunto dal consolidato "principio" fiscale del "ti tasso perchè potresti...".
La nuova imposta prende origine dalla oggettiva constatazione che chiunque è dotato di un fisico sufficientemente "normo-sano" e di una mente sufficientemente "normo-dotata" è "atto o adattabile" allo svolgimento di un lavoro o una professione dalla quale ottenere un reddito.
Con tutta probabilità l'imposta sarà maggiore per coloro che frequentano studi universitari, e maggiore ancora per coloro che conseguono ottimi risultati negli studi.
Per evitare una "doppia tassazione IRPEF", la TASSA SULLA IDONEITA' AL LAVORO, che verrà pagata da tutti gli italiani maggiorenni che non risultano impiegati o svolgere alcuna attività professionale (in pratica i disoccupati, ovvero quelli su cui graverà anche la minimum tax... che tra l'altro sono in aumento, per cui aumenta anche il numero dei soggetti passivi su cui far valere l'imposizione) verrà considerata come una sorta di "anticipo IRPEF" sul redditto da lavoro futuro, e potrà quindi, essere messa in detrazione sulle future dichiarazione dei redditi.
Con questa nuova imposta il governo monti conta di poter ottenere un gettito di almeno 10 miliardi di Euro, sufficiente quindi a far scendere di un quarto di punto il rapporto PIL/debito pubblico.

domenica 3 giugno 2012

MINIMUM TAX DI 1035 EURO SUI DISOCCUPATI

Gli evasori totali figurano al fisco come disoccupati, quindi i disoccupati sono evasori totali.
Si prevede a breve l'applicazione di una "minimum tax" di 1035 Euro a carico di tutti i disoccupati.
Secondo gli studi di settore, gli italiani disoccupati per vivere spendono almeno 1000 Euro al mese (sono statistiche, ovviamente c'è chi sopravvive con soli 300, ma le statistiche... eh, si sa come funzionano), che all'anno sono Euro 12000 non dichiarati (sono vent'anni che lo stato calcola i guadagni minimi di imprese e lavoratori autonomi sulla base dei costi sostenuti... ma lo stesso principio sta alla base dell'imposta sulla proprietà dell'auto, prima, e della casa poi).
Il PdC Monti ha dichiarato: "E' inacettabile che non venga pagata la minimum tax, perchè si tratterebbe di evasione fiscale e pertanto merita di essere perseguita con molto rigore da parte dello Stato".
Dal gettito derivante dalla tassa sulla disoccupazione il governo intende recuperare almeno 2 miliardi di Euro.